Convenzione quadro delle Nazioni Unite

sui cambiamenti climatici

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Obiettivo Principale: L’obiettivo principale del Protocollo di Kyoto è stabilizzare le concentrazioni di gas a effetto serra nell’atmosfera per prevenire interferenze antropogeniche pericolose sul sistema climatico.

Impegni di Riduzione delle Emissioni: Il Protocollo ha stabilito obiettivi quantificati di riduzione delle emissioni per i paesi industrializzati, noti come paesi dell’Annesso I. Questi paesi si sono impegnati a ridurre collettivamente le loro emissioni di gas a effetto serra del 5,2% rispetto ai livelli del 1990, durante il periodo 2008-2012.

Meccanismi di Flessibilità: Il Protocollo di Kyoto ha introdotto tre meccanismi di flessibilità per aiutare i paesi a raggiungere i loro obiettivi di riduzione delle emissioni in modo più economico ed efficiente:

Scambio di Emissioni: Consente ai paesi di acquistare e vendere crediti di emissioni tra loro.

Attuazione Congiunta: Consente ai paesi industrializzati di realizzare progetti di riduzione delle emissioni in altri paesi industrializzati.

Meccanismo di Sviluppo Pulito (CDM): Consente ai paesi industrializzati di investire in progetti di riduzione delle emissioni nei paesi in via di sviluppo e di ricevere crediti di emissioni in cambio.

Entrata in Vigore e Ratifica: Il Protocollo di Kyoto è entrato in vigore il 16 febbraio 2005, dopo essere stato ratificato da un numero sufficiente di paesi che rappresentavano almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra tra i paesi industrializzati nel 1990.

Critiche e Limitazioni: Nonostante sia stato una pietra miliare nella storia dell’azione climatica internazionale, il Protocollo di Kyoto è stato oggetto di critiche e ha alcune limitazioni:

Assenza di Grandi Emittenti: Gli Stati Uniti, uno dei maggiori emittenti di gas a effetto serra all’epoca, si sono ritirati dal Protocollo nel 2001.

Mancanza di Partecipazione dei Paesi in Via di Sviluppo: I paesi in via di sviluppo, inclusi alcuni dei maggiori emittenti attuali, non avevano obiettivi di riduzione delle emissioni nel Protocollo, cosa che è stata criticata come una limitazione importante.

Durata Limitata: Il primo periodo di impegno del Protocollo è stato di soli cinque anni (2008-2012), il che ha portato a negoziati successivi per concordare un secondo periodo.

Eredità e Continuità: Nonostante le sue limitazioni, il Protocollo di Kyoto ha gettato le basi per negoziazioni climatiche future e ha contribuito ad aumentare la consapevolezza globale sull’urgenza di affrontare il cambiamento climatico. Ha anche fornito un quadro giuridico e un’esperienza pratica per lo sviluppo di nuovi accordi climatici, come l’Accordo di Parigi del 2015.

Impatto sulla Consapevolezza Globale: Il Protocollo di Kyoto ha svolto un ruolo cruciale nel sensibilizzare il mondo sulla gravità del cambiamento climatico e sulla necessità di prendere misure urgenti. Stabilendo obiettivi specifici di riduzione delle emissioni e meccanismi per raggiungerli, il Protocollo ha contribuito a mobilitare l’attenzione internazionale sul problema del riscaldamento globale e sulle azioni necessarie per affrontarlo.

Effetto sulla Ricerca e Sviluppo Tecnologico: L’attuazione del Protocollo di Kyoto ha stimolato la ricerca e lo sviluppo di tecnologie pulite e energie rinnovabili. La necessità di rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni ha incentivato l’innovazione in settori come l’energia solare, eolica e l’efficienza energetica, portando a significativi progressi e una maggiore fattibilità economica di queste tecnologie.

Sviluppo di Politiche Climatiche Nazionali: Il Protocollo di Kyoto ha influenzato lo sviluppo di politiche climatiche a livello nazionale in molti paesi, poiché la necessità di rispettare gli impegni di riduzione delle emissioni richiedeva l’attuazione di misure a livello domestico. Ciò ha portato all’adozione di leggi e regolamenti destinati a limitare le emissioni di gas a effetto serra e a promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Sfide di Attuazione e Conformità: Nonostante i suoi successi, il Protocollo di Kyoto ha affrontato significative sfide in termini di attuazione e conformità. Alcuni paesi hanno avuto difficoltà a raggiungere i loro obiettivi di riduzione delle emissioni, e l’efficacia dei meccanismi di flessibilità è stata oggetto di dibattito. Inoltre, la mancanza di partecipazione di importanti emittenti, come gli Stati Uniti, e la limitata partecipazione dei paesi in via di sviluppo hanno sollevato interrogativi sull’equità e sull’efficacia dell’accordo.

Lezioni per il Futuro: Il Protocollo di Kyoto ha fornito preziose lezioni per le future negoziazioni climatiche e gli sforzi per affrontare il cambiamento climatico. Ha evidenziato l’importanza di un approccio globale ed equo, nonché la necessità di misure concrete e ambiziose per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, il Protocollo ha sottolineato l’importanza della cooperazione internazionale e della necessità di impegni vincolanti per garantire un’azione efficace a livello mondiale.

ENCUENTROS

COP 1: Berlino, Germania (1995)

Descrizione: La prima Conferenza delle Parti (COP 1) si è tenuta a Berlino e ha segnato l’inizio delle negoziazioni formali sul cambiamento climatico. Durante questo incontro, è stato adottato il “Mandato di Berlino”, che ha riconosciuto che gli impegni esistenti nella Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) non erano sufficienti. Si è deciso di avviare un processo per rafforzare gli impegni dei paesi industrializzati.

COP 2: Ginevra, Svizzera (1996)

Descrizione: La COP 2 ha consolidato i progressi fatti a Berlino e ha portato a una maggiore comprensione delle necessità di azione per ridurre le emissioni di gas serra. Questo incontro ha posto le basi per i negoziati che hanno poi portato al Protocollo di Kyoto.

COP 3: Kyoto, Giappone (1997)

Descrizione: Durante la COP 3, è stato adottato il Protocollo di Kyoto, un accordo storico che ha fissato obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra per i paesi industrializzati. Il Protocollo ha stabilito un quadro dettagliato per l’attuazione di questi impegni, compresi i meccanismi di flessibilità come il commercio di emissioni, l’attuazione congiunta e il meccanismo di sviluppo pulito (CDM).

COP 4: Buenos Aires, Argentina (1998)

Descrizione: La COP 4 ha visto l’adozione del “Piano d’Azione di Buenos Aires”, che ha stabilito un programma di lavoro per l’attuazione del Protocollo di Kyoto e ha delineato i passi successivi per affrontare le questioni rimaste in sospeso dopo Kyoto.

COP 5: Bonn, Germania (1999)

Descrizione: Questo incontro ha fatto progressi nell’implementazione del Protocollo di Kyoto, con discussioni focalizzate sui dettagli tecnici e metodologici necessari per l’attuazione degli impegni di riduzione delle emissioni.

COP 6: L’Aia, Paesi Bassi (2000)

Descrizione: La COP 6 non è riuscita a raggiungere un accordo finale su molti aspetti chiave del Protocollo di Kyoto, come i meccanismi di flessibilità e le misure di conformità. La conferenza è stata sospesa e rinviata per ulteriori negoziazioni.

COP 6 bis: Bonn, Germania (2001)

Descrizione: Continuazione della COP 6, dove è stato finalmente raggiunto un accordo sui meccanismi di flessibilità e su altre questioni cruciali, permettendo di avanzare nell’implementazione del Protocollo di Kyoto.

COP 7: Marrakech, Marocco (2001)

Descrizione: Durante la COP 7, sono stati approvati gli “Accordi di Marrakech”, che hanno fornito le regole dettagliate per l’implementazione del Protocollo di Kyoto, inclusi i meccanismi di flessibilità, la rendicontazione e la conformità.

COP 8: Nuova Delhi, India (2002)

Descrizione: La COP 8 ha posto un’enfasi particolare sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sullo sviluppo sostenibile. Si è discusso anche delle modalità di finanziamento per sostenere i paesi in via di sviluppo nell’attuazione delle misure di adattamento.

COP 9: Milano, Italia (2003)

Descrizione: L’incontro ha fatto progressi significativi nell’implementazione del Protocollo di Kyoto, con particolare attenzione alla finalizzazione delle linee guida per i meccanismi di flessibilità e alle questioni finanziarie.

COP 10: Buenos Aires, Argentina (2004)

Descrizione: La COP 10 ha avviato discussioni sulle azioni necessarie oltre il 2012, quando il primo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto sarebbe terminato. Si è discusso anche di adattamento, mitigazione e trasferimento di tecnologie.

COP 11 / CMP 1: Montreal, Canada (2005)

Descrizione: Prima Riunione delle Parti del Protocollo di Kyoto (CMP 1). Questo incontro ha segnato l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e ha discusso i futuri impegni e le azioni necessarie per continuare a combattere il cambiamento climatico.

COP 12 / CMP 2: Nairobi, Kenya (2006)

Descrizione: Focus sull’adattamento e sul finanziamento per i paesi in via di sviluppo. È stato istituito un fondo per sostenere le attività di adattamento nei paesi più vulnerabili.

COP 13 / CMP 3: Bali, Indonesia (2007)

Descrizione: Adozione del “Piano d’Azione di Bali”, che ha stabilito una roadmap per negoziare un nuovo accordo globale sul clima da adottare nel 2015. Questo piano includeva quattro elementi chiave: mitigazione, adattamento, finanziamento e trasferimento tecnologico.

COP 14 / CMP 4: Poznań, Polonia (2008)

Descrizione: Questo incontro ha fatto progressi nella preparazione di un nuovo accordo climatico globale, con discussioni approfondite sui meccanismi di finanziamento e sulle modalità di supporto ai paesi in via di sviluppo.

COP 15 / CMP 5: Copenaghen, Danimarca (2009)

Descrizione: La COP 15 è stata una delle conferenze più attese, ma non è riuscita a produrre un accordo vincolante. Tuttavia, è stato adottato l'”Accordo di Copenaghen”, che ha riconosciuto la necessità di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C e ha introdotto promesse di finanziamento per i paesi in via di sviluppo.

COP 16 / CMP 6: Cancún, Messico (2010)

Descrizione: Adozione degli “Accordi di Cancún”, che hanno incluso impegni di mitigazione da parte dei paesi sviluppati e in via di sviluppo, e hanno istituito il “Green Climate Fund” per supportare le azioni climatiche nei paesi in via di sviluppo.

COP 17 / CMP 7: Durban, Sudafrica (2011)

Descrizione: Durante la COP 17, è stata istituita la “Piattaforma di Durban”, che ha lanciato negoziazioni per un nuovo accordo climatico globale da adottare entro il 2015 e da attuare a partire dal 2020.

COP 18 / CMP 8: Doha, Qatar (2012)

Descrizione: Accordo su un secondo periodo di impegno sotto il Protocollo di Kyoto (2013-2020), conosciuto come “Emendamento di Doha”. Si è anche discusso del futuro regime climatico globale post-2020.

COP 19 / CMP 9: Varsavia, Polonia (2013)

Descrizione: Progressi nel “Meccanismo Internazionale di Varsavia” per perdite e danni associati agli impatti dei cambiamenti climatici. L’incontro ha anche rafforzato le discussioni sui contributi nazionali determinati (NDC).

COP 20 / CMP 10: Lima, Perù (2014)

Descrizione: Adozione del “Lima Call for Climate Action”, che ha preparato la strada per l’Accordo di Parigi. Si è discusso anche di finanziamenti e del ruolo delle NDC.

COP 21 / CMP 11: Parigi, Francia (2015)

Descrizione: Adozione dell'”Accordo di Parigi”, un trattato globale che mira a limitare l’aumento della temperatura globale a meno di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, con sforzi per limitare l’aumento a 1,5°C. L’accordo include impegni su mitigazione, adattamento e finanziamento.

COP 22 / CMP 12: Marrakech, Marocco (2016)

Descrizione: Focus sull’implementazione dell’Accordo di Parigi e sulle questioni di finanziamento climatico. È stato anche istituito un quadro per la trasparenza delle azioni e del supporto.

COP 23 / CMP 13: Bonn, Germania (2017) (presieduta dalle Figi)

Descrizione: Avanzamenti nelle linee guida per l’implementazione dell’Accordo di Parigi. È stato anche sottolineato l’importanza della resilienza climatica e del supporto ai paesi vulnerabili.

COP 24 / CMP 14: Katowice, Polonia (2018)

Descrizione: Adozione del “Katowice Climate Package”, le regole dettagliate per l’attuazione dell’Accordo di Parigi, inclusi trasparenza, finanza, mitigazione e adattamento.

COP 25 / CMP 15: Madrid, Spagna (2019) (presieduta dal Cile)

Descrizione: Dibattiti sui mercati del carbonio e sulle modalità di finanziamento per supportare l’azione climatica nei paesi in via di sviluppo. Nonostante i progressi, non sono state raggiunte decisioni definitive su alcune questioni chiave.

COP 26 / CMP 16: Glasgow, Regno Unito (2021)

Descrizione: Rafforzamento degli impegni climatici globali attraverso i nuovi NDC e nuovi impegni finanziari per aiutare i paesi in via di sviluppo a mitigare e adattarsi ai cambiamenti climatici. È stato anche enfatizzato il ruolo del settore privato nel finanziamento delle azioni climatiche.

COP 27 / CMP 17: Sharm El-Sheikh, Egitto (2022)

Descrizione: Focus sull’implementazione delle misure di adattamento e sul finanziamento climatico, con particolare attenzione alle necessità dei paesi più vulnerabili e agli impegni finanziari da parte dei paesi sviluppati.

COP 28 / CMP 18: Dubai, Emirati Arabi Uniti (2023)

Descrizione: Aggiornamento degli impegni climatici nazionali e avanzamenti nell’azione climatica globale. La conferenza ha anche sottolineato l’importanza dell’innovazione tecnologica e del coinvolgimento del settore privato.